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Evasioni dalla Castiglia

Evasioni, o tentativi di evasione, dal carcere di Saluzzo

Evasioni dal Carcere di Saluzzo

EVASIONI (O TENTATIVI) DAL CARCERE DI SALUZZO

21 luglio 1965: evasione di A. F. (catturato a Cavour il giorno dopo). Mentre lavora ad un cantiere interno alla Castiglia appoggia una scala al muro di cinta e salta nel fossato esterno dall’altezza di 8 metri. Verrà catturato 12 ore dopo sulla strada per Cavour, mentre sta cercando di darsi alla macchia con una bicicletta rubata.

Novembre 1972: progetto di evasione di Graziano Mesina, G. N., I. P., A. P. scoperto prima dell’esecuzione. Gli agenti (a cui erano stati offerti 50 milioni di lire) dovevano fingere di non accorgersi che le grate del camerone n. 8 erano state segate, sabotare l’impianto di illuminazione e non trovarsi sul camminamento di ronda nell’ora stabilita per l’evasione. Il progetto fallisce perché i due agenti contattati avvertono i loro superiori del tentativo di corruzione.

3 febbraio 1976: evasione di tre detenuti condannati per il sequestro di Luigi Rossi di Montelera, altri quattro reclusi tentano l’evasione, ma vengono bloccati prima di poter scavalcare il muro di cinta. I sette reclusi dopo aver visto la televisione di sera in un padiglione comune scendono al piano inferiore, ma invece di raggiungere le loro celle di pernottamento si nascondono nella terza sezione che è chiusa per lavori in corso. Da una finestra della terza sezione, a cui sono state segate le sbarre, si calano nel cortile con una fune di lenzuola, superano un secondo cortile dopo aver superato un muretto interno e infine danno la scalata al muro di cinta che dà sulla strada. Dei tre evasi due saranno catturati in un cascinale presso Biella quindici giorni dopo, il terzo a Torino, in casa del cognato, nel settembre dello stesso anno.

21 febbraio 1977: evasione e sequestro ostaggi di Franco Bartoli (vedi pannello e video inchiesta nella sezione la Castiglia in età Repubblicana).

14 ottobre 1978: progetto di evasione di L. L. e tre suoi compagni. Nel pomeriggio alla fidanzata di L.L. viene sequestrato un foglietto, che quest’ultimo le avrebbe consegnato durante il colloquio in carcere, in cui è descritto un piano di evasione; alla sera dello stesso giorno un gruppo di persone sospette viene individuato dagli agenti di guardia nel frutteto al lato est della Castiglia. Intimato l’alt, il gruppo esplode alcuni colpi di arma da fuoco in direzione della Castiglia (del tentativo di evasione i quattro reclusi verranno assolti nel gennaio 1980).

11 maggio 1982: tentata evasione di B. P. e C. B. Alle 18 i due tentano di calarsi con una fune dalla cella n. 6 della terza sezione, ma vengono sorpresi da un agente, lo prendono in ostaggio nel corridoio e passano alla quarta sezione dove prendono in ostaggio un altro agente e si barricano nell’infermeria. Qui vengono bloccati e comincia la trattativa per liberare gli ostaggi: alle 19,30 liberano i due agenti (Egidio Mendicino e Alfio Schirripa) in cambio del magistrato di sorveglianza Antonio Giraudo e alle 20 l’arrivo da Torino del loro avvocato Annoni li convince alla resa, in cambio della promessa del trasferimento dal carcere di Saluzzo.

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