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La Castiglia prima dell’Unità d’Italia

La ristrutturazione della Castiglia per farne un carcere

La Castiglia raffigurata nel celebre album delle castella feudali della Monarchia di Savoia di E. Gonin (Biblioteca Reale Torino)

IL PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE DELLA CASTIGLIA

Veduta della Castiglia del 1837, poco dopo la ristrutturazione a carcere (COLLEZIONE BERTARELLI MILANO)

Veduta della Castiglia del 1837, poco dopo la ristrutturazione a carcere (COLLEZIONE BERTARELLI MILANO)

A Saluzzo negli anni 1822-1823 si sta discutendo che cosa fare della Castiglia che è ormai da anni in stato di abbandono e minaccia di crollare in alcune parti.

Un funzionario sensibile alla riforma del sistema penale, Innocenzo Piacenza, porta avanti l’idea di riadattarla a carcere ottenendo anche l’appoggio del notabilato saluzzese contrario all’abbattimento dell’edificio considerato un luogo della memoria, simbolo dell’identità cittadina.

L’idea è quella di costruire un nuovo carcere centrale che faccia da modello rispetto al nuovo modo di concepire la pena che in quegli anni sta emergendo nel mondo occidentale e anche nel Regno sabaudo postrestaurazione.

Nel dicembre 1828 si inaugura la Casa di lavoro e di reclusione di Saluzzo: uno dei primi problemi che si pongono è quello di regolare la vita dell’istituto in modo che la condotta dei reclusi e l’operato di chi vi lavora siano strettamente controllati. Viene redatto un regolamento provvisorio in 77 articoli che viene anche dato alle stampe. Nasce il mondo delle regole scritte e dell’apparato burocratico che intorno a quelle regole tesse la sua rete di numeri e di procedure.

La Castiglia raffigurata nel celebre album delle castella feudali della Monarchia di Savoia di E. Gonin Il Primo architetto di Sua Maestà, Carlo Randoni, è chiamato a redigere il progetto del primo carcere centrale del Regno di Sardegna capace di contenere 411 detenuti (di cui 344 uomini e 86 donne) e di ospitare i locali per il lavoro dei detenuti e le abitazioni del corpo di guardia stabilendo il costo dell’operazione in 151.000 lire come base d’asta. La gara d’appalto viene vinta il 27 maggio 1825 dall’impresario luganese Pietro Somazzi e a settembre dello stesso anno iniziano i lavori che terminano nel maggio 1828.

Nei primi anni dalla sua apertura, la Castiglia rinchiude molti individui non condannati, ma i cosiddetti reclusi “in via economica”, ovvero persone che sono imprigionate non per aver commesso dei crimini, ma per atti di vagabondaggio o accattonaggio, tra l’altro, senza che sia stabilita la data del loro rilascio.

Veduta della
Castiglia del 1837,
poco dopo la
ristrutturazione a
carcere
Statistiche raccolte da Giovanni Eandi sul tipo di pena
dei detenuti di Saluzzo al 20 giugno 1835
Plausibile aspetto di detenuto
“in via economica”
Disegni eseguiti da Carlo Calderara dopo l’esecuzione delle opere
di adattamento a carcere della Castiglia
MUSEO MEMORIA CARCERARIA DI SALUZZO BIBLIOTECA REALE TORINO

COLLEZIONE BERTARELLI MILANO
ARCHIVIO DI STATO TORINO
ARCHIVIO DI STATO TORINO
ARCHIVIO DI STATO TORINO
BIBLIOTECA REALE TORINO

info@museodellamemoriacarceraria.it

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