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I numeri delle prigioni nel nuovo Rapporto di Antigone

Il 30 novembre del 2010 l’Italia raggiunse il massimo storico della popolazione detenuta ovvero 69.155 unità. Nel gennaio del 2013 il nostro Paese è stato condannato dalla Corte Europea dei diritti umani per le condizioni

Il 30 novembre del 2010 l’Italia raggiunse il massimo storico della popolazione detenuta ovvero 69.155 unità. Nel gennaio del 2013 il nostro Paese è stato condannato dalla Corte Europea dei diritti umani per le condizioni degradanti di vita presenti nelle sue carceri a causa del sovraffollamento (oltre che per l’assenza di rimedi giurisdizionali nel caso di reclami dei detenuti per i loro diritti violati). A differenza di altri Stati (ad esempio Ungheria e Bulgaria ambedue condannate dalla Corte per le condizioni di affollamento nelle proprie prigioni) l’Italia ha dialogato in modo positivo con la Corte di Strasburgo e ha avviato un percorso di riforme per ridurre i numeri della popolazione detenuta e migliorare la qualità della vita dentro gli istituti penitenziari. Da pochi mesi si sono chiusi gli Stati generali sull’esecuzione della pena, importante iniziativa voluta dal ministero della Giustizia per ragionare in modo partecipato sulle prospettive di cambiamento. Nel frattempo però i numeri della popolazione detenuta tendono a salire di nuovo, dopo un paio di anni di decrescita. E lo fanno essenzialmente nella quota che riguarda i detenuti in custodia cautelare. I numeri salgono a legislazione invariata e nonostante non crescano i numeri delle denunce pervenute all’autorità giudiziaria. La crescita della popolazione detenuta – dovuta principalmente all’aumento degli stranieri, in particolare nella fase del primo giudizio – è dunque l’esito dell’operato delle forze di Polizia e della magistratura più orientato al ricorso al carcere rispetto agli anni precedenti. Probabilmente c’è più leggerezza nell’uso della custodia cautelare ritenendo meno grave la condizione di affollamento delle carceri.

CRESCE LA POPOLAZIONE DETENUTA Al 30 giugno 2016 i detenuti erano 54.072. In un anno i detenuti sono cresciuti di 1.318 unità. Erano infatti 52.754 alla stessa data del 2015. La capienza regolamentare secondo il Ministero della Giustizia è pari a 49.701 posti.

DIMINUISCONO GLI ISTITUTI DI PENA In 6 anni gli istituti penitenziari sono diminuiti da 209 a 193 per esigenze di razionalizzazione.

CRESCE IL NUMERO DI DETENUTI IN CUSTODIA CAUTELARE Al 30 giugno 2016 erano 9.120 i detenuti in attesa di primo giudizio. Erano 8.878 al 30 giugno 2015. 4.566 i detenuti appellanti, contro i 4.618 del 30 giugno 2015. 3.841 i ricorrenti in Cassazione al 30 giugno 2016, contro i 3.107 di un anno prima 1.381 erano i detenuti con più posizioni giuridiche contemporanee, contro i 1.227 dell’anno precedente. Complessivamente sono 18.908 i detenuti in custodia cautelare, pari al 34,9% della popolazione detenuta. Al 30 giugno del 2015 erano 17.830, pari al 33,7% della popolazione reclusa. Dunque vi è stata una crescita dell’1,2%. E’ qui la spiegazione della crescita globale della popolazione detenuta nell’anno trascorso: crescono i presunti innocenti. Sul tema della custodia cautelare, un problema che non riguarda solamente il nostro Paese, Antigone presenta un video realizzato in collaborazione con Fair Trials International, sottotitolato in 12 lingue. I detenuti in custodia cautelare sono complessivamente cresciuti di 1.078 unità, ovvero la quasi totalità dei 1.318 detenuti in più nell’ultimo anno.

Leggi la sintesi del pre-rapporto 2016 dell’Associazione Antigone

Fonte: Associazione Antigone

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sergiosegio@dirittiglobali.it

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