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Affettività in carcere. VR FREE di Milad Tangshir

Il progetto interamente girato con riprese 360° (realtà virtuale) dentro e fuori dalla Casa Circondariale di Torino

Venerdì 22 marzo, ore 10 – 12 Campus Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena 100, Torino – Ingresso libero

Presso l’Aula B3 del Campus Luigi Einaudi, Lungo Dora Siena 100, venerdì 22 marzo, dalle
10.00 alle 12.00, in occasione della presentazione ufficiale del trailer del film VR FREE di
Milad Tangshir, il docente di Sociologia del Diritto Gianni Torrente (Antigone) e il docente di
Filosofia del Diritto Claudio Sarzotti (Antigone), discutono con il regista Milad Tangshir, la
progettista culturale e produttrice del progetto Valentina Noya (Associazione Museo Nazionale
del Cinema) e un esponente di Emergency Torino per aprire un dibattito sul tema dell’affettività
in e verso il carcere.
La stigmatizzazione del detenuto è una dimensione che esperisce non solo l’individuo che
subisce la pena, ma che avvolge direttamente o indirettamente anche le famiglie e in forma più
complessa e socialmente strutturata la presenza di un carcere in territori spesso periferici del
nostro paese connota la fama degli stessi in forme ambivalenti che mettono in gioco l’identità
di questi quartieri.
Il quartiere Le Vallette che ospita la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” si è sviluppato
con l’immigrazione degli anni’60, con una crescita spesso non accompagnata da altrettanti
servizi. Oggi è al centro di processi di riqualificazione e di sviluppo del tessuto associativo con
abitanti che intendono superare l’etichetta di quartiere difficile. È il quartiere più verde, ma
ospita appunto il carcere: molti dei residenti non vorrebbero che fosse identificato con tale
struttura.
ll festival LiberAzioni, sostenuto dal bando AxTO – azioni per le periferie torinesi, è il primo
festival nazionale che si svolge dentro e fuori dal carcere e che coinvolge in sezioni di
concorso parallele detenuti e liberi; fa lavorare congiuntamente per le proprie giurie
professionisti del settore cinematografico, artistico e letterario insieme ai detenuti del carcere
di Torino.
Implementa lungo l’arco di un intero anno nuovi laboratori per detenuti e liberi di progettazione
culturale, scrittura creativa e autobiografica, arte, musica, fotografia e video partecipativo, a
beneficio del quartiere contemplando il carcere che lo ospita, per creare coinvolgimento e
formare gruppi di giovani organizzatori e animatori territoriali della prossima edizione del
festival, durante la quale prenderanno vita una serie di allestimenti, convegni, reading,
proiezioni di film, spettacoli teatrali, occasioni di visibilità per artisti e le ricche premiazioni dei
concorsi nazionali, cinematografico e di scrittura, e di quello locale di musica nel quartiere
delle Vallette, quest’anno tutti senza limiti d’età e che si aprono questo mese di marzo.
VR FREE – We are free è un documentario di Milad Tangshir girato con riprese 360° e
destinato a declinarsi in diversi prodotti di fruizione, tra i quali un web doc e installazioni di
cabine permanenti con visori 360° in alcuni luoghi, come musei e stazioni. Il film indaga la vita,
gli spazi e il modo di percepire il tempo e l’habitat di alcuni detenuti presso diversi padiglioni
della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno. La tecnologia utilizzata permette allo spettatore
di esplorarli. Per contrastare la deprivazione affettiva, ai detenuti è data la possibilità,
viceversa, attraverso dei visori di realtà virtuale, di rivivere alcuni momenti della loro
quotidianità che a causa della condizione detentiva non possono più esperire: sono loro
mostrate, per esempio, riprese del Parco del Valentino una domenica pomeriggio in primavera,
il salotto della loro casa con i familiari, una partita allo stadio e così via e testimoniate le loro
reazioni, in un certo senso, di liberazione virtuale. VR FREE è un’esperienza di cinema a 360
gradi, non solo un esperimento di realtà aumentata. Rappresenta il tentativo di sfruttare il
potenziale di nuovi strumenti offerti dall’evoluzione tecnologica incanalandoli in una forma
narrativa e drammatica. Il montaggio e il design del suono offrono un’intensa esperienza
pienamente cinematografica. Sperimentando attraverso l’esperienza dello spazio, della
prospettiva e dei punti di vista, l’ambizione è quella di aumentare la comprensione e l’empatia
del pubblico rispetto alle condizioni detentive. Il mezzo utilizzato inoltre attiva un processo di
partecipazione dei soggetti detenuti che dirigono sotto supervisione alcune riprese in
soggettiva.
Il progetto interamente girato con riprese 360° (realtà virtuale) dentro e fuori dalla Casa
Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino, in considerazione dell’impegno nella promozione
del benessere psicofisico e tutela dell’affettività delle persone detenute e del valore
d’innovazione e applicazione delle nuove tecnologie rispetto al contesto, è uno dei progetti
selezionati e sostenuti dal Bando “Under35 Digital Video Contest – Giovani Protagonisti”,
promosso dalla Film Commission Torino Piemonte con il sostegno e la collaborazione
dell’Assessorato alle Politiche giovanili della Regione Piemonte.

Allegati

biografi@museodellamemoriacarceraria.it

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